Il turismo enogastronomico

S'intende una forma di turismo che pone l'accento su usi e tradizioni della cucina locale e valorizza altre attività come la produzione del vino e dell'olio. Ogni città ha la sua pietanza tipica che a volte è simile a quella di un'altra città della stessa regione, ma si differenzia per alcuni particolari come il modo di cottura o per l'aggiunta di altri elementi. Si tratta spesso di ricette antiche generalmente laboriose nella preparazione o a volte troppo semplici per essere apprezzate. Sembrerebbe strano ma il benessere ha portato all'eliminazione di una cucina laboriosa per mancanza di tempo ed anche all'eliminazione di alcune pietanze solo perchè ritenute povere. fortunatamente in questi ultimi anni il ritorno alle vecchie cose come contrasto alla fintroppo omogenea vita moderna ha fatto tornare di moda le vecchie ricette. Tale trend non poteva lasciare indifferenti gli operatori turistici che organizzano dei veri e propri pacchetti gastronomici o enogastronomici perchè non si può parlare di buona cucina senza parlare del buon bere. In Italia per esempio il vino è sempre stato uno dei prodotti più apprezzati nonostante la concorrenza di altri prodotti analcolici o alcolici (dalla birra alla coca-cola).anche in questo caso ogni zona ha il proprio vino con determinate caratteristiche tanto che sono nate alcune sigle come DOC o IGT,(denominazione di origine controllata) (indicazione geografica tipica). Dunque il desiderio di ritorno al passato ha portato alla rinascita delle vecchia cucina e delle vecchie bevande. E'cresciuto l'interesse non solo per gustare i prodotti ma soprattutto per capire come vengonorealizzati. Un viaggio eno-gastronomico oltre a far gustare i prodotti tipici deve far conoscere anche le fasi della nascita e la storia del prodotto. Non sono rare le lezioni di cucina ai turisti, le visite nelle cantine vinicole per la degustazione e per apprendere le fasi della lavorazione, come anche le visite nei frantoi per assistere alla spremitura delle olive. Un itinerario turistico che include anche solo alcune di queste attività, si può definire eno-gastronomico.



Ricette tipiche


CICERI E TRIA
(pasta e ceci alla salentina)

INGREDIENTI: zuppa di ceci molto brodosa; olio extra vergine di oliva; uno spicchio d'aglio; un peperoncino piccante; 300 gr di tria fatta come da ricetta specifica.

Dei 300gr di tria da utilizzare, 70gr tenerla da parte in un piatto.
In una casseruola mettere la zuppa di ceci molto brodosa sul fornello e, a fiamma moderata, portare ad ebollizione.
In una padella di ferro con olio d'oliva, far rosolare l'aglio, quando sarà biondo toglierlo e unire una spolverata di peperoncino piccante; spegnere il fornello e versare subito i 70gr di tria tenuti da parte. La pasta tenderà a rosolarsi, riaccendere il fornello a fiamma bassa e, mescolando con un cucchiaio di legno, terminare di friggere la pasta, facendola diventare color ambra ma senza bruciarla, altrimenti potrebbe rovinare tutto.
Nella casseruola con la zuppa di ceci in pieno bollore, versare gli altri 230gr di tria e farla cuocere nella zuppa di ceci. Regolare di sale e, quando la pasta è cotta, apegnere la fiamma e travasare la tria fritta nella casseruola con tutto l'olio di frittura che deve essere limpido.
Dare una buona mescolata, attendere qualche minuto e servire.


SPAGHETTI CU LLI CAURRI
(Spaghetti con i granchi)

INGREDIENTI: spaghetti q.b.; granchi; cipolla; olio extra vergine di oliva; aglio; prezzemolo tritato finemente; pomodori freschi pelati e privati dei semi; sale e pepe nero macinato al momento.

E' un piatto caratteristico di Gallipoli, veramente molto buono anche se, è abbastanza difficile reperire i granchi che devono essere quelli piccoli e saporitissimi.
In una larga padella con olio d'oliva, grattugiare la cipolla molto finemente, glassarla a fuoco basso con l'aggiunta di qualche cucchiaio di acqua calda per non farla bruciare; quando sarà divenuta trasparente unire i granchi interi; alzare la fiamma, unire poco aglio finemente tritato. I granchi tenderanno a cambiare colore; dopo 10 minuti toglierli dalla padella e tenerli da parte. Alzare la fiamma al massimo, spruzzare con vino bianco secco, portare ad evaporazione quindi versare pomodori; schiacciarli con una forchetta, regolare di sale e far cuocere a fuoco moderato per 10 minuti.
Unire i granchi tenuti da parte, terminare la cottura fin quando si apriranno ed andranno ad insaporire ancora di più la salsa.
Lessare gli spaghetti in abbondante acqua salata in pieno bollore; scolarli al dente e travasarli ancora umidi nella padella del condimento. Spolverizzare con una generosa manciata di pepe, unire il prezzemolo tritato, mescolare, saltare e servirli subito mettendo in ogni piatto dei granchi.


LU PURPETTONE ALLA LECCESE
(Il polpettone di carne alla leccese)

INGREDIENTI: 1 Kg di carne di 2° taglio di vitello; 2 uova per l'impasto + tre uova sode + 2 uova per le frittatine; 100gr di mortadella tagliata sottilmente; 250gr di mollica di pane raffermo bagnata nel latte; farina; olio di semi per la frittura; una buona salsa di pomodoro.

Tritare la carne al macinatore per 2 volte e, con gli stessi ingredienti e lo stesso procedimento usati per le polpette, eseguire l'ipasto.
Con 2 delle uova preparare 2 frittatine semplici.
3 uova prepararle sode, quindi farle raffreddare e sbucciarle.
mettere l'impasto di carne su un piano di marmo unto di olio e allargarlo con le mani fino ad ottenere uno spessore uniforme di 1,5cm. Sulla superficie adagiare le fette di mortadella lasciando libero il perimetro dell'impasto, di 2-3cm. Sulla mortadella mettere le frittatine e le uova sode intere per il lungo, una affianco all'altra. Arrotolare il polpettone su se stesso e sigillarlo bene in modo che tutto il ripieno sia ben coperto dalla carne e non fuoriesca.Infarinarlo bene su tutta la superficie e friggere in abbondante olio di semi bollente, in quantità tale che possa coprire integralmente la superficie del polpettone che, altrimenti si spaccherebbe. Una volta fritto, toglierlo dall'olio con molta cautela e adagiarlo in una pirofila da forno, bagnarlo abbondantemente con la salsa di pomodoro diluita con poca acqua calda e mettere in forno già caldo a 200°C. per 20 minuti. Se necessario, bagnare con altra salsa di pomodoro.
Toglierlo dal forno, farlo raffreddare e rassodare (meglio se la cottura si effettua il giorno precedente), quindi tagliarlo a fette spesse poco più di 1cm. e irrorare con la salsa della pirofila. Mangiarlo caldo.


LA CUTUGNATA LECCESE
(La cotognata)

Si scelgano delle mele cotogne ben mature e profumate, tagliarle in 4,togliere loro i torsoli ed ogni spicchio tagliarlo in 3 pezzi. Porle in una casseruola e, aggiungendo un bicchiere d'acqua, farle cuocere fin quando saranno quasi "spappolate"; farle raffreddare e passarle al setaccio fino ad ottenere una purea. Questa purea va messa in una casseruola prima di farlo pesarla.
Pesare dello zucchero semolato di quantità pari al peso della purea, bagnarlo con un bicchiere d'acqua in una casseruola e cuocerlo alla densità del caramello chiaro.Nel frattempo far cuocere anche la purea in altra casseruola a fiamma forte per farla asciugare dai liquidi di residui che certamente si saranno formati.
Versarelo zucchero pronto sopra la purea e mescolare con un cucchiaio di legno piuttosto energicamente, il composto diventerà di un bel colore ambra scuro.
Ungere pochissimo un piano da lavoro in marmo e versarci sopra il composto ancora caldo,pareggiandolo con 2 spatole e lasciandolo ad uno spessore di 2 cm. attendere che la cotognata si raffreddi e che indurisca quindi tagliarla in "quadrati" di cm 10x10 e avvolgerli in fogli di carta oleata.


LI PUCCEDDHUZZI
(Dolce classico del Natale Salentino)

INGREDIENTI: 1Kg. di farina;170gr. di olio d'oliva; un bicchiere di vino bianco; il succo di 2 arance;2 uova intere;una bustina di lievito;30gr. tra bucce d'arancia-mandarino-limone grattugiate; olio di semi per la frittura; miele di timo q.b.; un pizzico di sale; mandorle tostate; cioccolato fondente; pinoli tostati; confettini; zucchero.

Sulla spianatoia setacciare la farina a "fontana" unire lo zucchero,un pizzico di sale e le uova. Far scaldare l'olio con le scorze grattugiate degli agrumi e, appena comincierà a "fumare", eliminare con una schiumarola le scorze d'agrumi e,unirlo caldo alla fontana di farina insieme al vino ed al succo d'arancia.Impastare con le mani facendo bene amalgamare tutti gli ingredienti tra loro e lavorare il composto fino ad ottenere un impastosodo ed omogeneo. Prendere dall'impasto un pezzo per volta e lavorandolo con i palmi delle mani, fare dei bastoncini con il diametro di 15 mm e tagliarli a segmenti di 1 cm. di lunghezza.
scaldare l'olio di semi a farlo diventare bollente; abbassare il fuoco e friggere i pezzettini d'impasto a fuoco moderato, scolarli quando saranno divenuti color ambra scuro eporli ad asciugare su carta assorbente. in un ampia casseruola mettere 1/2 kg. di miele con tre cucchiai di zucchero e far cuocere a fuoco moderato fin quando zucchero e miele saranno sciolti; abbassare la fiamma al minimo e immergere nella casseruola: pezzetti di pasta fritta. Mescolare con delicatezza fin quando li "purceddhuzzi" saranno ben avvoltolati nel miele. Travasarli su piatti di portata formando una sorta di cupola. Cospargere di pinoli, scaglie di cioccolato fondente, scaglie di mandorle tostate, anesini, confettini.






Copertina
Turismo sostenibile
Carta Europea del "Turismo Durevole"
Turismo enogastronomico
La riserva delle Cesine
Musei nel Salento