Progetto d'istituto

Scuola e formazione integrata

A.S. 2002/2003

PREMESSA
Per gli alunni disabili la legislazione prevede strumenti e iniziative particolari i vista del loro inserimento scolastico e socio-lavorativo (L. 482 del 24/2/1968, L. 118 del 30/3/1971, Legge Quadro 845 del 1978, C.M. n. 109 del 13/4/1976). Però, mentre per il ragazzo normodotato si apre un ampio ventaglio di possibilità, per il ragazzo disabile la scelta è limitata ad attività non specializzate o semi-specializzate. La conclusione della frequenza scolastica rappresenta per la persona in situazione di handicap un momento estremamente problematico e carico di insidie. Nella maggioranza dei casi, infatti, il ragazzo disabile e la sua famiglia corrono il rischio reale di andare incontro a situazioni di isolamento e di regressione, privati di un aiuto concreto mirante a favorire un corretto adattamento dell'ambiente sociale e lavorativo. E' nostra convinzione che l'integrazione a scuola, dapprima, e successivamente l'inserimento nel lavoro rappresentino due aspetti del recupero totale della persona, in quanto contengono una duplice finalità:
1. accrescimento dei contenuti del sapere;
2. miglioramento della vita di relazione.

Lo scopo della formazione professionale per gli alunni portatori di handicap non è solo quello di imparare realmente un mestiere, ma di acquisire abitudine al lavoro, al contatto con il materiale, con la macchina, di produrre più o meno rapidamente, di rompere, in altre parole il susseguirsi degli insuccessi scolastici. Ciò sicuramente rappresenta un salto qualitativo che può modificare il comportamento della persona portatrice di handicap, accrescendone I'autostima attraverso la fiducia nelle proprie capacità. Infatti solo se consideriamo il disabile come una persona che potrà trovare anche nel lavoro un motivo di realizzazione, avrà senso elaborare un curricolo per la "formazione integrata" e chiedere alla scuola, nel suo complesso di farsene carico. Attraverso l'elaborazione dei singoli Progetti Educativi Individualizzati, che posseggano in nuce il percorso formativo e professionale del ragazzo in situazione di handicap, previsto dal presente progetto d'istituto denominato "Scuola e formazione integrata", si garantisce un corretto passaggio delle informazioni nella fase di transizione tra la formazione professionale ed il mondo produttivo. Riteniamo che, sviluppando la dimensione concreta del lavoro, si costruisce l'immagine di un soggetto portatore di handicap come titolare non solo di diritti ma anche di doveri e si inserisce ogni piccola personale conquista in un processo di crescita. E' nostra intenzione screditare un errato pregiudizio riguardo alla presunta inabilità lavorativa di questi ragazzi. E' possibile invece, attraverso un'attività organica é sistematica, renderli autonomi e produttivi. Non va dimenticato che le opzioni fondamentali di sbocco professionale (ovvero il lavoro protetto e . l'inserimento completo in ambiente di lavoro reale) devono essere considerate come poli estremi di un continuum che peraltro dovrebbe essere aperto ad ogni portatore di handicap, nei limiti delle sue reali possibilità.


MOTIVAZIONI
Le motivazioni che guidano il presente progetto nascono dalla convinzione che l'alunno disabile è un soggetto che esprime gli stessi bisogni dei suoi coetanei, bisogni d'identità , di partecipazione, di riconoscimento del proprio sé e che può diventare un potenziale lavoratore se la comunità gli fornisce le dovute opportunità, tenendo conto dei limiti connessi alla sua disabilità. Il lavoro educativo sulla persona si sviluppa sia innestando aspetti professionalizzanti, che rinforzando aspetti più legati ad abilità personali (motivazioni, capacità relazionale, rispetto delle regole etc.).
Contemporaneamente, il poter agire nell'ambito lavorativo modifica la visione stereotipata del disabile, immagine che oscilla tra il bipolarismo "eterno bambino" ed "eterno malato". E' nostra convinzione che la persona disabile, se ben orientata verso le attività produttive che meglio si conciliano con le sue disabilità, possiede in ogni caso capacità produttive, che se opportunamente incanalate, possono costituire sul piano economico, oltre che su quello sociale e morale, un patrimonio prezioso che altrimenti sarebbe perduto.


DESTINATARI DEL PROGETTO
Alunni in situazione di handicap frequentanti l'Istituto

FINALITA' DEL PROGETTO
• Far sperimentare concretamente all'alunno in situazione di handicap attività lavorative in situazioni reali di lavoro protetto
• Promuovere la capacità di una "scelta professionale"
• Elaborare sé possibili e progetti di vita


OBIETTIVI GENERALI
• Sviluppare la capacità di realizzarsi come persona (nella sua dignità, nei suoi diritti, nei suoi doveri)
- Migliorare l'immagine di sé Ridurre il senso d'impotenza - Sviluppare la creatività - Potenziare e consolidare le abilità sociali .i
- Garantire la continuità tra la formazione scolastica, la formazione professionale ed il mondo produttivo
• Superare lo stato di dipendenza e subordinazione
• Garantire un minimo di autonomia economica

ATTIVITA'
1. Accoglienza
• Analisi del territorio
• Conoscenza delle diverse opzioni offerte dal territorio
• Conoscenza delle diverse opzioni offerte dall'istituto
• Individuazione dei vari contesti lavorativi atti all'inserimento
• Preparazione dell'ambiente di lavoro
2. Stipula di accordi organizzativi con le realtà produttive del territorio;
3. Monitoraggio dell'attività
4. Tutoraggio.


RISORSE
1. Personale
• Docenti curricolari
• Docenti specializzati
• Personale assistente educatore
• Advocacy (volontari, obiettori)
• Enti gestori che garantiscano lo svolgimento delle attività lavorative nella misura e per i tempi necessari
• Associazioni, enti morali
• Esperti
2. Mezzi finanziari e strumenti
• finanziamenti previsti per spese di attrezzature tecniche, sussidi didattici, altri sussidi tecnici necessari all'integrazione scolastica della persona in situazione di handicap

METODOLOGIA
Il modello di intervento deve assumere criteri flessibili e adattabili per rispondere in modo mirato ai bisogni formativi dell'alunno, partendo dalla conoscenza delle sue abilità, dei suoi punti di forza e di debolezza, dei suoi interessi e delle sue aspirazioni.
Ogni intervento deve essere
• Individualizzato, in quanto considera l'individuo nella singolarità delle sue dinamiche evolutive personali e nelle sue relazioni sociali;
• Tempestivo e proporzionato alle reali necessità, in tempi adeguati ai ritmi di crescita;
• Continuativo: interventi saltuari si rivelano meno efficaci e spesso inutili;
• Unitario, finalizzato ad ottenere un risultato specifico.
L'alunno deve essere coinvolto in modo:
• Personale: riflettere su sé stesso , sulla sua famiglia, sugli altri;
• Attivo: chiarire il proprio progetto di vita con la visione possibile di sé nel futuro;
• Operativo: realizzare esperienza di formazione professionale mediante l'alternanza scuola-lavoro.

CONTENUTI


1° UNITA': CONOSCERE SE STESSO
• Mi presento
• Il mio carattere
• Le mie abitudini
• 1 miei interessi
• Le mie aspirazioni


2° UNITA': IL MONDO DEL LAVORO
• L'attività lavorativa dei familiari
• II lavoro nell'ambiente in cui vivo
• Carta d'identità delle professioni (addetto alle fotocopie, rilegatore, magazziniere, centralinista, addetto alla catalogazione di testi e /o documenti etc.)
• Informazioni sul mondo del lavoro
• L'inserimento nel mondo del lavoro


3° UNITA': ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO
• Percorsi individualizzati di inserimento in situazioni reali di lavoro protetto


VERIFICHE E VALUTAZIONI
Le verifiche potranno essere scritte, ma anche orali , e saranno effettuate periodicamente seguendo possibilmente le scadenze scolastiche istituzionali. Interverranno nella valutazione tutti gli operatori impegnati nei progetti e le famiglie, e si terrà conto sia dei progressi, sia delle eventuali modifiche al modello organizzativo.


TEMPI DI ATTUAZIONE
Percorso 1° unita': biennio Percorso 2° e 3° unità: 3°, 4°, 5° anno scolastico


MODALITA' DI ATTUAZIONE DEL PROGETTO
Considerato quanto chiarito nelle premessa e nelle motivazioni, si prevede la possibilità di realizzare i contenuti della 2° e 3° unità del progetto d'Istituto che meglio si conciliano con le singole e specifiche disabilità, solo per alcuni alunni in situazioni di handicap frequentanti le classi terze, quarte e quinte. 1 contenuti della 1° unità sono invece da riferirsi al biennio e dunque agli alunni in situazioni di handicap frequentanti il 1° ed il 2° anno scolastico.

Docenti specializzati

Brunetta A.

Di Leo A.

Leonetti E.

Todaro M.