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UNIVERSITA' DEGLI STUDI DI LECCE
FACOLTA' DI SCIENZE DELLA FORMAZIONE
Viale Gallipoli 49 - 73100 Lecce - Tel. 0832-336579 Fax 0832-243109
Prof. Luigi Spedicato
e-mail: luigi.spedicato@unile.it 

formazionelecce@yahoo.it



INIZIATIVA COMUNITARIA OCCUPAZIONE - NOW

PROGETTO "EUTERPE - COSTUMI IN SCENA"

Soggetto promotore: Provincia di Lecce
Soggetto attuatore: I.P.S.S.C.T. "A. De Pace" Lecce

RAPPORTO DI VALUTAZIONE

a cura di: 
Prof. Luigi Spedicato
Dr.ssa Vincenza De Donno






PREMESSA METODOLOGICA

Valutare il Progetto NOW "EUTERPE - Costumi in scena" realizzato dall' I.P.S.S.C.T.P. "A. De Pace" di Lecce significa giudicare gli effetti delle azioni realizzate sui soggetti destinatari e sull'organizzazione che lo ha progettato ed implementato.
È importante non confondere la nozione di valutazione con quelle di audit e di monitoraggio, concetti che possiamo definire come segue:
- audit: accertamento dei fatti e dei processi di base rispetto al livello di attività, e della spesa ad essa contrattualmente associata, nel corso dei singoli progetti; 
- monitoraggio: controllo costante del progetto-programma dall'inizio (sua approvazione) alla fine. È incentrato su quegli aspetti che rappresentano la chiave per conoscere l'andamento delle attività e l'efficacia interna al progetto e al programma. 
La valutazione comprende i compiti dell'audit e del monitoraggio, ma si spinge oltre nella misura in cui essa implica l'interpretazione e il giudizio.

La valutazione conclusiva ha come finalità immediata l'analisi di efficacia ed efficienza dei programmi operativi; essa deve consentirci:
- di valutare l'efficacia delle azioni rispetto agli obiettivi iniziali (i risultati);
- di determinare l'efficacia rispetto alle finalità dell'azione (i processi di formazione, d'inserimento lavorativo, di creazione di lavoro autonomo, ecc.);
- di cogliere l'impatto delle azioni (effetti positivi e negativi, previsti e non, in rapporto al contesto socio-economico);
- di verificare l'efficienza, partendo dall'analisi degli indicatori fisici rilevati (frequenza, strutture, macchinari ed attrezzature, ecc.).
Ed è in tale ottica che il nucleo di valutazione ha raccolto i dati e definito gli indicatori per il Progetto "EUTERPE".

Qualsiasi valutazione conclusiva richiede una definizione preliminare degli aspetti che si intendono misurare e degli indicatori con i quali saranno misurati, tuttavia:
- benché ogni valutazione implichi il misurare, non si può ridurre la valutazione a una semplice misura del risultato finale. Da un lato, occorre pensare alla valutazione come ad un processo insito in tutto lo svolgimento dell'azione formativa, i cui risultati finali ne costituiscono solo una parte. Dall'altro lato, i dati ottenuti tramite la misurazione non sono, di per sé, una valutazione: bisogna interpretarli, ed è il risultato dell'interpretazione delle informazioni a rappresentare la base del giudizio che costituisce la valutazione vera e propria;
- non tutti gli effetti di un programma sono quantitativamente misurabili, e una buona valutazione dovrà abbinare agli aspetti quantitativi gli aspetti o indicatori qualitativi.

Valutare implica il giudicare, mentre realizzare uno studio di valutazione implica il fornire le informazioni necessarie per consentire di svolgere correttamente il compito di valutazione-giudizio.
La valutazione deve essere concepita come un processo di creazione delle informazioni, volto ad agevolare la razionalizzazione e l'ottimizzazione delle decisioni delle organizzazioni.
La valutazione intesa come un "Learning process" è uno strumento atto a migliorare la conoscenza dei programmi da parte degli interessati. Così i responsabili dei programmi formativi imparano a gestirli, ad adeguarli ai propri obiettivi, alle necessità del momento e al contesto che muta costantemente.
La valutazione del Progetto "EUTERPE" ha cercato di evitare alcuni tra gli errori più frequenti segnalati nella letteratura in materia, anche capitalizzando su esperienze valutative effettuate in contesti analoghi a quello dell'iniziativa dell'Istituto "De Pace":
- non deve ridursi a un processo di descrizione delle azioni;
- non deve essere normativa o confondersi con metodi di controllo in senso stretto;
- deve essere distinta dai metodi di certificazione delle conoscenze;
- non può essere considerata esclusivamente come un bilancio finalizzato a misurare il buon esito delle azioni tramite indicatori quali le percentuali di conseguimento degli obiettivi, per esempio. Una sua finalità, ad esempio, può essere quella di esplicitare il processo attraverso il quale si è arrivati al conseguimento degli obiettivi;
- infine, la valutazione deve essere scissa da un processo di controllo amministrativo diretto a verificare la conformità delle azioni a direttive o a norme predeterminate.

L'oggetto della valutazione di "EUTERPE" è stato dunque rappresentato dall'analisi degli effetti delle azioni, la loro efficacia e la loro efficienza, verificate attraverso la ricostruzione dei rispettivi processi e risultati.

Interrogarsi sull'efficacia delle azioni vuol dire interrogarsi anche sulla loro implementazione; vale a dire interrogarsi sul loro livello di razionalità e sull'adeguatezza delle risorse destinate all'azione rispetto agli obiettivi precedentemente fissati.
In una prospettiva maggiormente incentrata sull'efficienza, si è prestata particolare attenzione al rapporto costi-benefici (non solo economici) derivanti dai risultati del programma.
Per portare a buon fine l'analisi dell'efficacia e dell'efficienza delle azioni si è reso necessario procurarsi preventivamente le informazioni sulle azioni e sui beneficiari.

Prima di passare alla fase di descrizione degli indicatori e del loro uso nel processo valutativo, è opportuno precisare che i valutatori si sono mossi all'interno di una distinzione teorico-metodologica tra valutazione conclusiva e valutazione ex post. Il presente report finale per il Progetto "EUTERPE" si orienta piuttosto verso un modello di valutazione conclusiva che non di valutazione ex post, in quanto quest'ultima presuppone un'attenzione assai maggiore sulle conseguenze di tipo strutturale nel rapporto tra soggetti in formazione e mercato del lavoro, e richiede quindi un differente approccio metodologico a partire dalla questione della scelta dei tempi in cui effettuare la valutazione stessa. Per questo tipo di valutazione si pone direttamente la questione dei limiti temporali entro i quali essa deve inserirsi. Bisogna valutare i risultati a breve termine o quelli a medio/lungo termine? È un quesito fondamentale, in particolare per l'analisi delle misure di inserimento dei giovani al lavoro, tipologia nella quale rientra senz'altro il progetto "EUTERPE". Si possono perciò ipotizzare due momenti della valutazione ex post- un primo momento finalizzato alla valutazione immediata (sei mesi dopo la fine dell'azione, per esempio) ed un altro all'analisi degli effetti differiti nel tempo e dei percorsi seguiti dai beneficiari della formazione negli anni successivi all'intervento.
I risultati di numerosi studi sugli effettivi delle politiche pubbliche in materia di formazione e lavoro nonché i risultati conseguiti tramite regolari strumenti d'informazione statistica, come quelli delle indagini sull'entrata nella vita attiva, dimostrano in realtà che l'analisi dei risultati immediati (a breve termine) limita, o addirittura falsa, la conoscenza del reale impatto delle azioni formative. I comportamenti dei beneficiari delle azioni nel corso dei primi mesi ad esse successivi sono (come mettono in evidenza le indagini statistiche) atipici e disorientanti per l'interpretazione della loro successiva situazione. Tale fenomeno rende insufficiente l'analisi degli effetti immediati delle azioni al fine di una "buona valutazione". Se si vuole realmente disporre di un'informazione affidabile occorre spingersi più in là nel tempo ed inserire nella valutazione gli effetti di medio periodo.
Bisogna pensare dunque a un momento della valutazione (certamente oltre i sei mesi dopo il termine di una misura occupazionale) che ci consenta di valutare correttamente se, ad esempio, la creazione di lavoro autonomo sia in grado di reggere l'impatto col mercato del lavoro e le relative dinamiche.
Analogamente, l'inserimento dei giovani nel mercato del lavoro, dopo il passaggio attraverso una misura formativa od occupazionale, deve essere analizzato con sufficiente distacco per potere apprezzare la maggiore o minore stabilità e/o bontà della loro traiettoria professionale. 

Come già detto, la valutazione è un processo continuo. Dalla qualità dell'informazione disponibile ex ante dipenderà in larga misura la valutazione a posteriori.
Valutare significa ricostruire lo svolgimento di un'azione fin dal suo inizio e fin dopo la sua conclusione.
Dal grado di precisazione della definizione a priori, degli obiettivi e dalle informazioni sul target e sui fruitori concreti dell'azione dipende la possibilità di conoscere i mutamenti che le azioni intraprese in seno al programma operativo hanno prodotto nei soggetti coinvolti, nonché di sapere fino a che punto siano stati conseguiti gli obiettivi voluti.
Per quanto attiene il rapporto tra la valutazione conclusiva e la valutazione in itinere dell'azione, possiamo affermare che si tratta di un rapporto molto stretto. Anzitutto perché la valutazione conclusiva deve partire dai risultati della valutazione in itinere dell'azione, e utilizzare le informazioni raccolte fin dalla sua implementazione. In pratica, l'ultimo atto della valutazione in itinere tende a coincidere nel tempo e, in parte, nel contenuto con l'analisi degli effetti immediati (primo atto della valutazione conclusiva).
Benché il presente rapporto sia incentrato sulla valutazione conclusiva, esso si fonda sulla relazione tra i tre tipi di valutazione; in realtà essi costituiscono un tutto coerente e interattivo.

E' anzitutto opportuno sottolineare ancora che per fare una buona valutazione conclusiva è necessario realizzare una "buona valutazione" ex ante e in itinere, nonché stabilire una corrispondenza tra di esse nella rilevazione delle informazioni.
Tenuto conto di ciò che la valutazione conclusiva presenta di specifico e per il complesso degli interventi, gli strumenti necessari per la sua effettuazione sono di due tipi:

a) Gli strumenti regolari d'informazione statistica

L'informazione così prodotta deve consentirci di confrontare i dati forniti dagli indicatori della valutazione, con il contesto nel quale è stata realizzata una determinata azione.
In tal senso è importante tener conto del fatto che la qualità della valutazione dipende, in parte, dalla qualità degli strumenti d'informazione statistica di cui si dispone in un determinato campo e su un preciso tipo di popolazione e di attività.
Una valida politica valutativa, soprattutto quando si voglia conferirle una certa continuità, deve utilizzare a fondo l'informazione statistica disponibile e, all'occorrenza, procedere alla creazione di nuovi strumenti di rilevazione.

b) Gli strumenti di valutazione

La loro funzione consiste nella realizzazione dei seguenti compiti:
- ottenere le informazione pertinenti: definire gli indicatori e trarne i risultati, raccogliere i risultati elaborati a partire dal programma e analizzarli anche in rapporto alle informazioni statistiche di contesto;
- redigere il rapporto: mettere in relazione e interpretare i dati ottenuti in modo da consentire alle istanze responsabili di emettere i giudizi corrispondenti alla funzione valutativa.

La valutazione effettuata tramite la selezione di indicatori e la loro successiva elaborazione come dati presenta alcuni limiti di cui essere consapevoli. 
Come osserva Bertin (1996):
Valutare significa giudicare ed il giudizio può essere realizzato attraverso il pre-giudizio. vale a dire utilizzando le credenze e le conoscenze che la storia individuale e organizzativa ha consentito di sedimentare nel tempo. Oppure si può sostituire questa impostazione con una raccolta sistematica di informazioni che consentono di aumentare la capacità di giudizio. Per far questo è necessario riconoscere che ogni giudizio è prodotto dall'interazione di alcune assunzioni di valore, messe in relazione con informazioni e conoscenze relative al fenomeno che si intende valutare. In questa logica valutare significa aumentare la capacità di giudizio supportandola con la definizione degli elementi valoriali che lo compongono e con l'attivazione di tecniche di ricerca capaci di aumentare la conoscenza sul fenomeno che deve essere giudicato.

Uno dei limiti principali degli indicatori, raramente esplicitato ma quasi onnipresente, è il fatto che, necessariamente, ogni indicatore si basa non già sui dati necessari, ma su quelli disponibili; ciò significa che, anche considerando virtualmente perfetto un sistema informativo basato su un set di indicatori, non avremmo mai la possibilità reale di implementarlo, per mancanza di informazioni di base (perché non si raccolgono informazioni, o perché è impossibile raccoglierle). La distanza fra il set di indicatori teorico (in generale ampio ed articolato) e quello realizzabile (generalmente assai più ristretto, e con molti 'buchi' e indicatori 'di ripiego') è un gap non solo cospicuo, ma che provoca anche una distorsione non misurabile in termini di diversa attendibilità dei risultati, lasciando incerto il valore delle analisi realmente eseguibili. Nel caso della valutazione del progetto EUTERPE, questa limitazione dell'azione valutativa dovuta alla necessità di lavorare sui dati disponibili si è fatta particolarmente avvertire: lo schema teorico elaborato dal valutatore ha dovuto via via adattarsi a dati la cui raccolta non era stata guidata da un coerente ed unitario disegno valutativo, cosicché le schede finale presentano lacune in alcuni casi, sovraesposizione di determinate azioni di progetto in altri. La valutazione, tuttavia, si distingue dalla ricerca sociale proprio per il suo carattere di pragmaticità, dovendo rispondere alle esigenze poste dal committente e trovandosi ad operare in contesti determinati, e non in situazioni sperimentali che sono tipiche della ricerca teorica.

Valutare le azioni del Progetto EUTERPE vuol dire anzitutto conoscere gli aspetti che definiscono le azioni, per individuare poi le variabili che consentano l'analisi della loro efficienza ed efficacia.
Per definire le azioni il valutatore, sulla base del materiale d'archivio risultante agli atti alla data di conferimento dell'incarico, ha scelto di considerare gli aspetti descritti qui di seguito, articolati in schede:

ELENCO DELLE SCHEDE DI VALUTAZIONE:

1) Cronogramma generale delle azioni di progetto
2) Tabelle presenze gruppo di selezione, gruppo di progetto, gruppo tecnico-scientifico
3) Quadro riassuntivo attività di pubblicizzazione
4) Quadro riassuntivo selezione corsisti
5) Quadro riassuntivo selezione docenti
6) Quadro riassuntivo attività di formazione formatori
7) Schede rilevazione formazione formatori per n. 4 moduli e scheda frequenza moduli (con frequenza media mensile e tasso % di frequenza)
8) Elenco nominativo allievi del corso con percentuali ore di presenza
9) Quadro riassuntivo visite guidate
10) Quadro riassuntivo modalità di valutazione allieve da parte dei docenti
11) Quadro riassuntivo suddivisione monte-ore globale del progetto
12) Rilevazione del grado di professionalizzazione finale per singola allieva
13) Scheda riepilogo attività di stage
14) Scheda generale riepilogo attività di stage in Italia, visite guidate, stage nel partenariato transnazionale
15) Questionario di valutazione dello stage effettuato a Roma, somministrato alle allieve partecipanti
16) Questionario di valutazione dello stage effettuato a Roma, compilato a cura dell'azienda ospitante
17) Questionario di valutazione dello stage effettuato in Grecia nell'ambito del partenariato transnazionale
18) Quadro riassuntivo attrezzature utilizzate nel corso.

La qualità dei risultati della valutazione delle azioni dipende, in primo luogo, dalla precisione con la quale sono stati definiti gli obiettivi operativi e sono stati chiaramente ed esattamente determinati i "criteri di successo". Occorre pertanto fare riferimento all'apporto della valutazione ex ante, che nel caso del Progetto EUTERPE si identifica nell'elaborato finale di progetto. In questa fase sono stati definiti gli obiettivi dell'intervento formativo, le specificità e le caratteristiche delle azioni rispetto al contesto nel quale esse si sono sviluppate. 

La metodologia di valutazione delle capacità previsionali e programmatorie dei programmi operativi si è basata su indicatori che hanno consentito di effettuare il confronto fra il programmato (in termini di utenza, ore formative, corsi, offerta, entrate, ecc.) ed il realizzato. 

Il modello adottato per la valutazione del Progetto EUTERPE può essere definito come "multidimensionale" o "sistemico". Come spiega Campostrini (1995), per "la comprensione complessiva degli effetti del trattamento e per una valutazione dell'effettiva generalizzabilità, si rendono necessarie informazioni e valutazioni sul processo (e sulla complessità-multidimensionalità dei fattori determinanti)".
Questo problema risulta fondamentale per l'applicazione dei disegni sperimentali alla valutazione dei processi formativi. La formazione è un processo instabile, soggetto a numerose possibili trasformazioni: possono verificarsi molteplici effetti inattesi, e l'interazione fra le varie intenzionalità presenti può generare nuove finalità e/o modificare quelle predefinite. Per questo diviene necessario avere una visione ampia e dettagliata dell'azione formativa, evidenziando un numero adeguato di variabili e fenomeni.
Procedere alla valutazione di un progetto formativo richiede innanzitutto una descrizione precisa dell'oggetto che si intende indagare. L'azione formativa presenta una struttura molto complessa che ne rende difficile l'osservazione, se non altro per la pluralità di punti di vista che è possibile adottare.
Ogni azione formativa è diversa dall'altra, e quindi richiede anche dispositivi valutativi diversi proprio per la pluralità di attori, finalità, processi messi in atto. Ciò significa anche che ognuno degli attori coinvolti avrà interessi diversi alla valutazione, influenzati dal ruolo che esso ha nella formazione intesa come globalità. (Lipari, 1995)
Un approccio utile per affrontare la complessità dell'azione formativa è la teoria sistemica (Lipari, 1995). L'adozione di questo approccio permette di interpretare l'azione formativa come una totalità, costituita da diversi elementi posti in relazione fra loro, irriducibili alla somma delle parti. Ciò significa che le interazioni fra i sottosistemi attribuiscono al sistema nella sua globalità un significato e una struttura peculiari, diversa da quella che avrebbe in caso di semplice aggregazione fra le parti. Diviene quindi necessario rilevare le interazioni fra le esigenze valutative dei vari attori, che si influenzano e si sovrappongono, per cui anche i vari criteri valutativi (primi fra tutti efficacia ed efficienza) finiscono per incrociarsi e interagire (Bucciarelli, 1990).

I RISULTATI DELLA VALUTAZIONE DEL PROGETTO "EUTERPE - COSTUMI DI SCENA"

A partire dalle caratteristiche teorico-metodologiche sopra illustrate, la valutazione del Progetto EUTERPE ha definito le seguenti tre macrocategorie, al cui interno sono stati raggruppati gli indicatori selezionati:

A) Gli indicatori di gestione (schede 1, 2, 3, 18):
1) Cronogramma generale delle azioni di progetto
2) Tabelle presenze gruppo di selezione, gruppo di progetto, gruppo tecnico-scientifico
3) Quadro riassuntivo attività di pubblicizzazione
18) Quadro riassuntivo attrezzature utilizzate nel corso.

B) Gli indicatori di attività (schede 4, 5, 6, 9, 11,13, 14 ):
4) Quadro riassuntivo selezione corsisti
5) Quadro riassuntivo selezione docenti
6) Quadro riassuntivo attività di formazione formatori
9) Quadro riassuntivo visite guidate e attività seminariali
11) Quadro riassuntivo suddivisione monte-ore globale del progetto
13) Scheda riepilogo attività di stage
14) Scheda generale riepilogo attività di stage in Italia, visite guidate, stage nel partenariato transnazionale.

C) Gli indicatori di produttività (schede 7, 8, 10, 12, 15, 16, 17):
7) Schede rilevazione formazione formatori per n. 4 moduli e scheda frequenza moduli (con frequenza media mensile e tasso % di frequenza)
8) Elenco nominativo allievi del corso n. 2 con percentuali ore di presenza, e scheda finale del corso con frequenza media e tasso % di frequenza
10) Quadro riassuntivo modalità di valutazione allieve da parte dei docenti
12) Rilevazione del grado di professionalizzazione finale per singola allieva
15) Questionario di valutazione dello stage effettuato a Roma, somministrato alle allieve partecipanti
16) Questionario di valutazione dello stage effettuato a Roma, compilato a cura dell'azienda ospitante
17) Questionario di valutazione effettuato in Grecia nell'ambito del partenariato transnazionale
18) Indicatori di impatto sulle dinamiche occupazionali: elenco delle produzioni di costumi di scena realizzati dalle allieve del corso.

La funzione degli indicatori di gestione (schede 1, 2, 3, 18) é quella di permettere la valutazione degli aspetti organizzativi e delle attività di allocazione delle risorse, all'interno delle priorità e della tempistica indicate dal documento-base del Progetto EUTERPE. L'indagine valutativa ha dunque comparato i risultati ottenuti attraverso la raccolta e la sistematizzazione dei dati disponibili, con le previsioni fatte dal soggetto gestore dell'iniziativa formativa; in questo processo, anche alla luce del carattere partecipativo che la valutazione deve avere e che è stato prima ricordato, sono state di grande aiuto le informazioni fornite all'équipe di valutazione, nel corso di numerosi incontri, da parte della struttura amministrativa dell'Istituto "De Pace", che, in aggiunta ai dati rilevati dalla documentazione cartacea, hanno permesso di chiarire le dinamiche gestionali del progetto in rapporto agli scenari organizzativi che via via si andavano determinando. 

Il cronogramma generale delle azioni di progetto (scheda n.1) consente una percezione diacronica complessiva del succedersi delle attività e della loro sequenza. In sede di valutazione, si rileva che la sequenza delle attività segue in generale la sequenzialità delle azioni, ad eccezione di quelle relative al gruppo di progetto ed al Comitato tecnico-scientifico. Entrambi i gruppi, come si rileverebbe dalla documentazione fornita e dai registri delle presenze, avrebbero iniziato i loro lavori solo dopo che era stato dato inizio alla formazione dei formatori, quella che nel progetto, al punto 7.1.1 viene definito corso n. 1. Le informazioni raccolte nel corso degli incontri tra il gruppo di valutazione ed i responsabili locali del Progetto hanno tuttavia permesso di appurare che il gruppo di progetto ed il Comitato tecnico-scientifico hanno in realtà tenuto diversi incontri anche nella fase preliminare alla formalizzazione dell'approvazione del progetto da parte dell'istanza nazionale di coordinamento dell'Iniziativa Comunitaria NOW. Questi incontri, che hanno permesso la definizione delle strategie operative e l'avvio delle procedure di selezione delle risorse umane, non sono stati verbalizzati: di essi, al gruppo di valutazione è stato fornito un resoconto verbale.
Particolarmente efficace risulta essere l'articolazione temporale delle attività formative previste a favore dei destinatari finali del progetto, le 20 donne selezionate: la formazione, comprese le attività di stage e le visite guidate, si svolge senza soluzione di continuità tra il novembre 1999 ed il novembre dell'anno successivo, con la sola interruzione dei mesi estivi, e garantisce dunque la necessaria continuità formativa.

Le tabelle di rendicontazione delle presenze ai lavori del gruppo di selezione, del gruppo di progetto, e del comitato tecnico-scientifico ( tab. 2/A e 2/B) evidenziano un'ottima percentuale di presenze agli incontri del gruppo di progetto (media 4,2 su n. 5 componenti). Più articolato si presenta il processo valutativo per le riunioni del comitato tecnico-scientifico, la cui media (5 presenti su 13 componenti) è in realtà influenzata, e dunque distorta sul piano della pura rappresentazione numerico-quantitativa, dal fatto che i cinque membri del gruppo di progetto sono allo stesso tempo membri anche del Comitato Tecnico Scientifico. Mentre la funzionalità dei due organismi può dirsi in linea con le esigenze di garantire il coordinamento e la direzione delle azioni di progetto, in sede di valutazione conclusiva va esaminata anche la funzione di raccordo tra il soggetto gestore - l'Istituto "De Pace" - e le realtà territoriali che hanno aderito al progetto, anche in funzione di garanzia dell'effettivo innesco di un circuito virtuoso tra la creazione della cooperativa formata dalle corsiste EUTERPE e l'ottenimento di commesse lavorative nel settore degli abiti d'epoca e dei costumi di scena. Emerge su questo punto una relativa minore presenza degli attori territoriali che avevano manifestato la loro condivisione degli obiettivi e delle metodologie di intervento alla base del Progetto EUTERPE. Il soggetto gestore, anche in vista delle azioni di follow-up alla creazione della cooperativa, dovrà approfondire, anche con il ricorso a strumenti qualitativi d'indagine, il dato emerso dalla tab. 2, in relazione al miglioramento del contributo che dagli attori locali può venire nel perseguimento degli scopi istituzionali propri dell'Iniziativa Comunitaria NOW al cui interno si inserisce il Progetto EUTERPE.

Il quadro riassuntivo delle attività di pubblicizzazione (tab. n. 3) previste dal punto 10.3.2 dell'elaborato progettuale, indica che le iniziative progettate sono state pienamente attuate, conseguendo l'obiettivo previsto di dare visibilità al progetto EUTERPE ed all'Istituto "De Pace" che lo ha attuato. In particolare, appare ben articolata l'utilizzazione del sistema dei media locali e nazionali, con la presenza di tutte le testate a stampa edite nel capoluogo. Un ulteriore contributo alla visibilità del progetto ed alla pubblicizzazione dei risultati ottenuti è venuto dalla realizzazione di alcuni filmati, riportati nel cd-rom, su tutte le attività più significative (sfilate, convegni e confezione degli abiti) svolte dalle corsiste durante tutto il percorso formativo. 

Il quadro riassuntivo delle attrezzature utilizzate nelle attività formative rivolte al gruppo delle 20 donne beneficiarie dell'intervento (tab. n. 18) mostra una piena coerenza dell'impiego delle risorse strumentali con gli obiettivi del corso.

Gli indicatori di gestione (schede 1, 2, 3, 18) nel loro complesso orientano la valutazione degli aspetti organizzativi e delle attività di allocazione delle risorse, all'interno delle priorità e della tempistica indicate dal documento-base del Progetto EUTERPE, su un valore di 8/10.

efficienza nulla

           

X

 

 piena efficienza

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


Gli indicatori di attività (schede 4, 5, 6, 9, 11,13, 14 ) hanno lo scopo di permettere la valutazione degli aspetti più propriamente formativi, intesi come il complesso delle azioni direttamente connesse al trasferimento di conoscenze, alla creazione di competenze, al miglioramento delle capacità operative delle allieve del Progetto EUTERPE in relazione all'obiettivo finale, la creazione della cooperativa per la produzione di costumi di scena e la loro commercializzazione, ed agli obiettivi intermedi. Tra gli indicatori, la cui selezione è avvenuta sulla base del materiale di documentazione cui il nucleo di valutazione ha avuto accesso, figurano dunque la selezione dei corsisti e dei formatori, la formazione dei formatori, le attività di supporto ed integrazione della formazione d'aula per le allieve, consistenti negli stage in Italia ed all'estero e nelle visite guidate.

Il quadro riassuntivo delle operazioni di selezione delle corsiste (tab. n. 4/A, 4/B e 4/C) è strutturato attorno ai risultati delle prove scritta ed orale, cui sono stati sommati i punteggi attribuiti ai titoli in possesso delle candidate. Il processo di selezioni ha evidenziato alcune fasi su cui l'analisi valutativa richiama l'attenzione del soggetto gestore; risulta significativo lo scarto esistente (cfr. tab. 4/C) tra il numero di domande pervenute (51) e quello delle candidate che si sono presentate alla prova di selezione (16). Il dato si presta a possibili interpretazioni, non suffragate tuttavia dal materiale d'archivio; si può ipotizzare un difetto di motivazione nelle destinatarie, oppure un venir meno delle stesse una volta appresi più in dettaglio gli obiettivi generali e specifici del corso. Molto lineare ed efficace risulta invece il percorso seguito nella seconda selezione effettuata dall'Istituto "De Pace", il cui risultato ha consentito di avviare le attività formative col numero previsto di partecipanti, pari a 20. E' tuttavia da notare, come sarà evidenziato in sede di analisi degli indicatori di produttività, che le difficoltà incontrate in sede di selezione delle allieve potrebbero essere tra le cause remote dell'andamento medio delle frequenze delle allieve alle lezioni, andamento, come si vedrà, che presenta anch'esso dati di un certo interesse.

La selezione dei formatori, il cui quadro riassuntivo è dato dalla tab. n. 5, evidenzia un soddisfacente rapporto tra numero di curriculum presentati, 30, e numero dei formatori, sia interni che esterni, successivamente impegnati nel progetto. Il rapporto di 30/14 ha permesso una selezione improntata a criteri di coerenza ed omogeneità tra i curricoli dei formatori e le attività svolte nell'ambito del Progetto EUTERPE.

Le attività di formazione formatori (quadro riassuntivo alla tab. n. 6) mostrano una distribuzione dei quattro moduli del corso di formazione formatori improntata a criteri di rapida conclusione delle attività e di sequenza logicamente ordinata tra i moduli stessi, nel rispetto delle indicazioni progettuali di cui ai punti 7.1.3 e 7.1.4 del documento progettuale EUTERPE.

Assieme ai dati relativi a tutto il complesso delle attività formative esterne all'aula, il quadro riassuntivo per le visite guidate effettuate dalle allieve (tab. 9/A e 9/B) permette di valutare il grado di adesione delle allieve all'impegno formativo richiesto dal corso. La premessa metodologica è qui opportuna: i dati statistici sono stati elaborati sull'universo rappresentato da tutte le corsiste iscritte e regolarmente frequentanti, ma le attività esterne hanno visto una partecipazione differenziata in funzione dei percorsi individuali di specializzazione e di acquisizione di competenze funzionali alla ricopertura dei diversi ruoli previsti dalla filiera produttiva della costumistica teatrale e di scena. Come evidenzia la tab. 9/B, il tasso percentuale medio di frequenza alle visite guidate risulta pari, complessivamente, al 44,2%, ma le modalità di rendicontazione delle presenze, che non prevedevano la compilazione di registri differenti in base alle qualifiche funzionali da raggiungere, non hanno consentito al nucleo di valutazione di compilare delle tabelle in grado di rapportare la partecipazione alle visite guidate con i centri tematici di interesse delle varie corsiste. Più che a limiti nel tasso di partecipazione delle corsiste, in realtà, il dato rinvia probabilmente ad un'eccessiva rigidità degli strumenti di verifica e rendicontazione, che non sono in grado di garantire una flessibilità delle procedure adeguata alla variabilità dei percorsi formativi attuati. 
L'allegato 1.7, che riporta le certificazioni delle competenze delle corsiste, indica con chiarezza le competenze finali raggiunte dalle corsiste: è su questo sfondo che devono essere valutate le risultanze dell'analisi quantitativa relativa all'andamento delle attività extra-aula, che dunque, nei suoi esiti, risulta adeguato al complesso degli altri indicatori della formazione.
Si deve altresì tenere conto che il cronogramma generale discusso all'inizio potrebbe rinviare ad una ulteriore, possibile motivazione delle discontinuità rilevate nella partecipazione alle visite guidate, effettuate alla fine della formazione d'aula e dunque con allieve presumibilmente gravate da una rilevante quantità di didattica e di altre attività di progetto, come ad esempio l'attivazione delle procedure per la creazione della cooperativa per la produzione di costumi d'epoca ed abiti da scena.
Le tab. 9/C e 9/D si situano all'interno dello stesso orizzonte valutativo, in relazione alle attività seminariali svolte dalle allieve. In sede di valutazione conclusiva, è da rilevare anzitutto che dalla documentazione sottoposta al nucleo dei valutatori non è dato identificare le ragioni dello scarto esistente tra il numero complessivo delle allieve, 20, ed il numero di queste ultime che risultano aver partecipato alle attività seminariali, 14. Su un totale di 36 ore di attività seminariali, le presenze medie sono pari a 29,7 ore/allievo, mentre il tasso medio di frequenza è pari all'83,3%. Si tratta di valori sicuramente nella soglia dell'accettabilità intesa come efficacia delle azioni formative, ma la valutazione, come si è detto, ha dovuto assumere una base di calcolo non corrispondente alla globalità delle allieve risultanti nel progetto.

Il quadro riassuntivo della suddivisione tipologica del monte-ore globale del progetto EUTERPE è contenuto in tab. 11. Tale suddivisione risulta coerente con gli obiettivi formativi generali e specifici del progetto, ed in particolare con le previsioni di cui ai punti 7.1.3 e 7.1.4 dell'elaborato progettuale.

La scheda riepilogo attività di stage (tab. n. 13) riporta un risultato ottimale in quanto a frequenza dell'attività di stage; il dato, come già evidenziato, va però riferito a sole 13 allieve su 20, e dunque si inserisce all'interno di quanto già segnalato a più riprese circa la problematicità e la discontinuità complessiva in tutti i dati relativi all'area della frequenza delle allieve.

La tab. 14 si presenta come una scheda generale di riepilogo delle attività di stage in Italia, delle visite guidate, e dello stage nel partenariato transnazionale di progetto. Assumendo come base di calcolo il numero di corsiste che hanno preso parte alle varie attività raggruppate sotto questa macrovoce, pari a 14 su un totale complessivo di 20 corsiste, la frequenza media risulta pari a 98,5 ore/allieva.

Gli indicatori di attività (schede 1, 2, 3, 18) nel loro complesso orientano la valutazione delle iniziative formative sia per i formatori che per le allieve, all'interno degli obiettivi generali e specifici indicati dal documento-base del Progetto EUTERPE, su un valore di 9/10.

efficienza nulla

           

 

X

  piena efficienza

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10


Gli indicatori di produttività (schede 7, 8, 10, 12, 15, 16, 17) rappresentano in forma quantitativa e, dove consentito dal materiale messo a disposizione dei valutatori, anche qualitativa, gli esiti del processo di formazione in rapporto agli strumenti e mezzi utilizzati ed agli obiettivi generali e specifici del Progetto EUTERPE. Per la loro valutazione, sono stati utilizzati tanto gli strumenti quantitativi quanto analisi più orientate alla valutazione di atteggiamenti ed opinioni. In generale, nella valutazione del Progetto EUTERPE sono stati utilizzati indicatori forti, cioè misure "oggettive" rilevate dalla documentazione di progetto; per gli indicatori di produttività, si è fatto ricorso ad indicatori soffici, cioè misure più soggettive. Possiamo immaginare un continuum che va dal massimo dell'oggettività al massimo della soggettività sul quale collocare gli indicatori:


_______________________________
max oggettività                                                                       max soggettività



I comportamenti rilevabili attraverso la documentazione possono considerarsi vicini al polo dell'oggettività. I comportamenti rilevabili dalle dichiarazioni dei soggetti (quali quelli, ad es., espressi nei questionari di valutazione delle esperienze di stage) sono esposti a sottostime o sovrastime in dipendenza sia della percezione del soggetto sia di fattori di altra natura. Gli indicatori che riguardano il comportamento sono in ogni modo ritenuti più "oggettivi" rispetto ad indicatori che riguardano atteggiamenti, opinioni e intenzioni.
La scelta tra gli indicatori forti e gli indicatori soffici è stata effettuata anzitutto a partire dalla disponibilità di materiale documentario utile alla costruzione ed implementazione del disegno valutativo conclusivo, e dunque, in taluni casi, essa ha assunto le caratteristiche di vera e propria "metavalutazione": si tratta, come già esplicitato nella nota metodologica di introduzione, del necessario raccordo tra le fasi ed i momenti del processo valutativo, soprattutto quando il raccordo tra valutazione ex ante, valutazione in itinere e valutazione finale o conclusiva non si è realizzato in parallelo con lo svolgersi delle azioni di progetto.

La tab.7 presenta le schede di rilevazione per la formazione formatori, articolata in n. 4 moduli, e le relative schede di frequenza dei moduli, con il calcolo della frequenza media mensile e il tasso % di frequenza. Si rinvia alla lettura delle tabelle relative ai singoli moduli per una lettura analitica dei dati. Un quadro sintetico, definito in rapporto alla totalità della formazione formatori e dunque all'insieme dei quattro moduli, presenta questi risultati finali:
- tasso percentuale medio dei formati: 97,5%
- frequenza media giornaliera ai moduli: 7,9
- tasso percentuale medio di frequenza dei moduli: 82%.

L'elenco nominativo degli allievi del corso con le percentuali personali delle ore di presenza riferite all'intero percorso formativo di 640 ore è contenuto nella tab. 8. Il dato è riferito alle 14 allieve che hanno completato la formazione, e non alle 20 che hanno iniziato il corso. La percentuale media delle ore di frequenza é pari all'83,6%, valore che può essere ritenuto positivo. Il valore più basso è pari al 60%, quello più alto al 97,2%: il gruppo delle corsiste manifesta un comportamento in media piuttosto omogeneo, anche se i valori sono influenzati da differenze talora marcate in quanto a partecipazione a singole attività formative. Allo scopo di fornire un dato di benchmarking per la valutazione, la tab. 8 riporta infine una scheda finale del corso con frequenza media e tasso % di frequenza, calcolati però sull'intero numero di corsiste che hanno iniziato le attività formative, e cioè 20. Come ci si poteva attendere, le percentuali variano verso il basso, pur mantenendo la media complessiva del corso al di sopra della soglia del 60%. In particolare, la frequenza media giornaliera risulta essere pari a 12,7 presenze/giorno, mentre il tasso generale di frequenza al corso è pari al 63,9% (cfr. la tab. 8/C). L'andamento mensile delle frequenze è riportato in tab. 8/D: il grafico mostrerebbe una linea dall'andamento piuttosto variabile, in cui ad una punta del 78,8% registrata nel mese di febbraio 2000, si contrappone un picco verso il basso alla conclusione del corso, nel novembre dello stesso anno, mese in cui la frequenza cade al 35%, verosimilmente per effetto della stanchezza e del progressivo spostamento dell'interesse delle corsiste verso le attività collegate al progetto ma esterne ad esso, come ad esempio le prime necessità operative connesse all'avvio a regime della cooperativa, e soprattutto l'inizio della produzione per vari committenti di abiti di scena e costumi teatrali.

Il Progetto EUTERPE ha previsto e realizzato attività di valutazione in itinere dell'efficacia delle azioni formative, realizzate dai docenti e dai formatori che le hanno condotte. Il quadro riassuntivo delle modalità di valutazione delle allieve da parte dei docenti è rappresentato in tab. 10: si noti che su 14 formatori, le verifiche sono state effettuate dalla generalità dei docenti ma con modalità differenziate, in quanto non tutti hanno utilizzato la Scheda di Rilevazione della Professionalizzazione messa a punto dal gruppo di progetto. Il quadro completo delle valutazioni a cura dei docenti/formatori é il seguente:
- schede di rilevazione della professionalizzazione delle corsiste: 9 su 14, pari al 64,2% (con l'utilizzazione del modello predefinito);
- prove di verifica: 14 su 14, pari al 100%;
- relazioni finali: 14 su 14, pari al 100%.
La valutazione delle competenze ha rappresentato un momento interno al corso di verifica dell'effettiva corrispondenza dei processi di apprendimento agli obiettivi generali del Progetto EUTERPE ed a quelli specifici di ogni singola unità didattica affidata ai vari formatori. In questo senso, la compilazione di sole 9 schede su 14 secondo il modello definito dal gruppo di progetto non rappresenta un ostacolo al processo di valutazione, che registra, su questo specifico punto, una compliance ottimale da parte dei formatori sull'obiettivo di sottoporre a verifica il quadro dell'efficacia dell'azione formativa.

La scheda n. 12, costruita attraverso la documentazione prodotta dai singoli docenti, permette la rilevazione del grado di professionalizzazione finale per singola allieva, ed è articolata in tre items di rilevazione: obiettivi formativi raggiunti, frequenza e profitto. Per il primo item, la scala di valutazione adottata è la seguente:
A= pienamente; B= in modo soddisfacente; C= sostanzialmente; D= solo in parte ed in modo inadeguato; E= non raggiunto.
Per il terzo item, la scala di valutazione adottata e la seguente:
I= insufficiente; S= sufficiente; D= discreto; B= buono; O= ottimo.

In sede di valutazione conclusiva, il gruppo di valutazione segnala alcuni limiti sull'effettivo grado di utilizzabilità, ai fini del proprio compito istituzionale, delle schede di rilevazione sul grado di professionalizzazione così come le stesse risultano essere state compilate dai singoli docenti. In particolare, emergono le seguenti incongruità:
- non risultano indicati per tutti i docenti gli obiettivi formativi da raggiungere;
- un docente utilizza per la valutazione degli obiettivi formativi raggiunti il codice "S", che nelle istruzioni di compilazione delle schede viene invece assegnato alla voce "Profitto";
- in alcuni casi le competenze acquisite non vengono descritte in chiaro, limitandosi i docenti ad un elenco di temi e argomenti affrontati nelle lezioni;
- una valutazione conclusiva e generale delle tre voci "competenze", obiettivi" e "profitto" calcolata sulla media dei giudizi espressi è resa di fatto impossibile poichè, come prima ricordato, solo 9 docenti su 14 hanno compilato e/o consegnato le schede di rilevazione secondo il modello elaborato dal gruppo di progetto, e dunque ogni rappresentazione calcolata sulla media delle schede disponibili conterrebbe un'aberrazione statistica grave;
- le schede non definiscono il rapporto esistente - se tale rapporto è stato comunque ipotizzato in sede di preparazione delle schede di rilevazione - tra le voci "obiettivi formativi raggiunti" e competenze acquisite" da una parte, e la voce "profitto" dall'altra. Quest'ultima voce si presta ad interpretazioni non univoche, poiché sembra di comprendere che l'estensore delle schede di rilevazione intendesse il "profitto" come distinto e separato dalle "competenze" e dagli "obiettivi formativi", senza tuttavia indicare, nelle istruzioni per la compilazione, quali fossero gli elementi che il docente avrebbe dovuto prendere in esame per esprimere il suo giudizio sulla scala proposta da "ottimo" a "insufficiente". Molto verosimilmente, è questa la ragione per cui tutti i docenti - 14 su 14 - hanno utilizzato strumenti quali la relazione finale e le prove di verifica, realizzando quindi le azioni di valutazione delle competenze che la loro mansione richiedeva, mentre, allo stesso tempo, hanno manifestato un non completo grado di adesione allo strumento definito dal gruppo di progetto. 

Il questionario di valutazione dello stage effettuato a Roma presso l'azienda "Centro Costumi s.r.l.", somministrato alle 13 allieve partecipanti (tab. n. 15), é articolato nei seguenti campi:
a) valutazione dell'organizzazione dello stage
b) valutazione ambientale
c) valutazione del lavoro
d) soddisfazione personale
e) prospettive.
In genere, le valutazioni date dai corsisti sono positive, con moderate note critiche circa il soggiorno a Roma (il 7,7% delle stagiste lo giudica "modesto") e nell'area della soddisfazione personale, laddove le conoscenze attivate dall'esperienza di stage sono giudicate solo "sufficienti" dal 30,8% delle stagiste, e la formazione professionale conseguita vede un valore del 23,1% assegnato allo stesso giudizio di "sufficiente". L'apprendimento, però, risulta essere stato "difficoltoso" per ben il 76,9% delle stagiste; tutta l'esperienza, nella sua globalità, viene in un certo qual modo posta in un'ottica di limitazione della sua significatività, poiché la maggioranza delle stagiste, di fronte ad una domanda sulle "prospettive" - peraltro formulata in termini di non immediata comprensione alla sezione E del questionario - esclude per l'84,6 la risposta "positive", per scegliere invece "normali". La distinzione tra le due voci rinvia, con ogni verosimiglianza, all'inquadramento dell'esperienza di stage all'interno del percorso di professionalizzazione e di avvicinamento al mercato del lavoro, ed all'interno di tale percorso la funzione precipua dello stage e dei momenti di alternanza formazione d'aula-lavoro è proprio quella di permettere agli allievi un primo approccio alle realtà produttive, aziendali e di mercato che costituiranno gli scenari operativi cui la loro formazione li orienta. In questo senso, la valutazione conclusiva, che tra le sue funzioni ha anche quella di fornire indicazioni all'organizzazione committente circa le modifiche e le correzioni da introdurre in caso di iniziative formative analoghe a quella oggetto di valutazione sulla base dei risultati di quest'ultima, segnala che lo stage effettuato a Roma ha manifestato un'area di potenziale criticità verosimilmente situata nel raccordo tra lo stage stesso, le aspettative delle corsiste, l'elaborazione del percorso verso l'ingresso nel mondo del lavoro.

La valutazione dello stage effettuato a Roma è stata affidata anche ad un questionario finale compilato a cura dell'azienda ospitante (cfr. tabb. n. 16/A e 16/B). All'interno di un generale giudizio positivo che l'azienda esprime nei confronti dell'esperienza compiuta con le corsiste EUTERPE, emerge però un elemento (domanda n. 5) che si pone in diretta continuità con quanto segnalato al punto precedente circa la "produttività" dello stage. L'item c) della domanda n. 5 chiede all'azienda di esprimere la sua valutazione sul livello di preparazione professionale dimostrato (dalle singole corsiste partecipanti) in relazione agli obiettivi professionali da raggiungere: ebbene, a conferma di quella che è stata definita un'area di potenziale criticità, le valutazioni dell'azienda sul punto in oggetto assegnano il valore "positivo" solo a 4 stagiste su 13, utilizzando il valore "mediocre" per le restanti 9. Anche sulla base di esperienze di stage riportate in letteratura per iniziative comunitarie analoghe al NOW-EUTERPE, si possono formulare le seguenti ipotesi esplicative:
a) un livello eccessivo di aspettative da parte dell'azienda circa il livelli di competenze già posseduto dalle corsiste al momento dell'inizio dello stage;
b) un livello eccessivo di aspettative da parte delle corsiste circa l'impatto dello stage sul proprio livello di professionalizzazione, tale da determinare, in seguito, una diminuzione della motivazione e dunque un calo nella performatività;
c) una non ottimale definizione tra l'azienda e l'Istituto degli obiettivi dello stage in rapporto al progetto EUTERPE.

Il questionario di valutazione della visita effettuata in Grecia (cfr. tab. n. 17), è stato somministrato alle sole allieve che hanno effettuato tale attività. In sede di valutazione conclusiva, si osserva che la scelta delle allieve, secondo quanto dichiarato dai responsabili operativi del progetto, è stata effettuata sulla base delle specifiche competenze operative acquisite dalle allieve, in rapporto alle specializzazioni funzionali previste dalla filiera produttiva nella costumistica di scena, e dunque ponendosi l'obiettivo di utilizzare la visita per conoscere una esperienza imprenditoriale affine a quella da realizzare in sede locale. Considerando la diversità strutturale, di contesti e di obiettivi rispetto allo stage effettuato a Roma, le due esperienze risultano tra di loro non confrontabili sotto il profilo degli esiti: entrambi, però, risultano coerenti con le finalità generali del Progetto EUTERPE, e coerenti con l'obiettivo di attivare percorsi integrati di inserimento nel mercato del lavoro.


Gli indicatori di produttività (schede 7, 8, 10, 12, 15, 16, 17) considerati nel loro complesso orientano la valutazione degli esiti del processo di formazione in rapporto agli strumenti e mezzi utilizzati ed agli obiettivi generali e specifici del Progetto EUTERPE su un valore di 8/10.

efficienza nulla

           

X

 

  piena efficienza

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

 


LA VALUTAZIONE DEL SUCCESSO DEL PROGETTO EUTERPE IN RAPPORTO AI SUOI OBIETTIVI

Una valutazione conclusiva articolata su indicatori di gestione (schede 1, 2, 3, 18), indicatori di attività (schede 4, 5, 6, 9, 11,13, 14 ) e indicatori di produttività (schede 7, 8, 10, 12, 15, assume un valore quantitativo pari a 8,33/10, rappresentabile graficamente sulla scala da 1 a 10:

efficienza nulla

           

X

 

  piena efficienza

1 2 3 4 5 6 7 8 9 10

 

L'utilizzazione di scale e valori numerici per esprimere in forma sintetica un giudizio valutativo comporta sempre i limiti insiti in tali procedure: l'arbitrarietà delle scale utilizzate, in primo luogo, e poi la loro insufficienza nel dar conto di processi multifattoriali e multidimensionali, tra i quali, come si è ricordato in sede di nota metodologica, la formazione senz'altro va annoverata. Ciononostante, la valutazione conclusiva deve assumersi l'onere di esprimere un giudizio che rappresenti la sintesi del proprio operato, e che sia in grado di essere leggibile in rapporto alla trasparenza degli indicatori utilizzati e del processo della loro applicazione. In questo senso, e con i limiti sopra ricordati, il valutatore può affermare che la valutazione conclusiva del Progetto EUTERPE - COSTUMI DI SCENA dell'Istituto "De Pace" può definirsi ampiamente positiva, all'interno di un quadro in cui le emergenze e le aree di criticità sono comunque controbilanciate dagli indici di positività che gli indicatori hanno evidenziato nella quasi totalità dei casi. Resta però un elemento di EUTERPE che, sebbene non soggetto ad una valutazione per il tramite di indicatori quantitativi, è purtuttavia assai indicativo di quello che si può definire come il nesso tra risultato finale e obiettivo generale del progetto, vale a dire la costituzione della cooperativa. 

Si è già ricordato prima che la caratteristica della valutazione ex post è quella di essere orientata a misurare, o comunque a rilevare, l'impatto della formazione in relazione alle dinamiche del mercato del lavoro nell'area bersaglio dell'intervento ed in relazione al gruppo di beneficiari dello stesso. In quanto orientata a tale esito, la valutazione ex post ha luogo di solito ad intervalli di tempo di almeno sei mesi/un anno dalla conclusione dell'azione formativa, in modo da consentire alla stessa di manifestare i propri effetti anche una volta che si siano esaurite le eventuali azioni di accompagnamento e di follow-up, particolarmente importanti nel caso di azioni orientate alla creazione d'impresa e alla promozione dell'autoimprenditorialità ma che rischiano di essere fattori di distorsione nel normale rapporto tra l'azienda appena nata ed il mercato. Nel caso di EUTERPE, tale valutazione ex post può essere compiuta in rapporto all'impatto dell'azione formativa sul mercato del lavoro, con riferimento sia alla creazione della cooperativa, avvenuta con atto costitutivo in data 15/01/2001 che all'attività di produzione della cooperativa dopo la sua costituzione.
Questa attività si presenta come particolarmente rilevante sotto due aspetti: la dimensione quantitativa delle commesse acquisite dalla cooperativa, e la natura di tali commesse che situa l'attività delle ex-corsiste saldamente all'interno del campo di competenze determinato dal percorso formativo.
L'elenco acquisito dal nucleo di valutazione alla data di stesura del presente report finale comprende le seguenti realizzazioni:

L'analisi del successo di un intervento rispetto agli sbocchi professionali deve tener conto anche degli aspetti qualitativi che vanno considerati per la totalità del gruppo interessato. Lo stesso metodo va applicato anche in rapporto ai successi parziali ottenuti da quelle categorie che presentano una maggiore difficoltà di inserimento.
Per l'analisi degli effetti dell'azione nell'attività esercitata bisognerà considerare gli obiettivi previsti dalle azioni, per quanto riguarda i settori e le professioni, in cui si voleva incidere.
Gli effetti delle misure per la formazione e l'occupazione, in termini macro-economici, sono il risultato della somma delle evoluzioni individuali e dei cambiamenti specifici prodottisi nel mercato del lavoro (settori, rami di attività, professioni, ecc.), in una determinata congiuntura socio-economica. E' effettivamente nel mercato del lavoro che si ritrovano tutti i soggetti che interagiscono a livello delle attività formative od occupazionali (destinatari, strutture, imprese, soggetti pubblici/istituzionali). Possiamo considerare quindi il momento lavorativo come la verifica cruciale dell'efficacia dell'azione attuata. In questo senso, la costituzione della cooperativa rappresenta il conseguimento dell'obiettivo specifico del Progetto EUTERPE, inserito all'interno dell'obiettivo generale dell'Iniziativa Comunitaria NOW consistente nel promuovere l'accesso al mercato del lavoro di una categoria svantaggiata come le donne residenti nelle Regioni dell'Obiettivo 1, mentre l'acquisizione delle prime, rilevanti commesse indica una corretta identificazione della nicchia cui orientare il percorso di professionalizzazione delle corsiste come risposta alla rilevazione di un bisogno non soddisfatto a livello locale. Questo risultato, raggiunto nei tempi previsti dal cronogramma generale del progetto, dovrà in seguito essere verificato, in un'ottica di valutazione ex post, alla luce delle dinamiche di stabilità/precarietà che esso determinerà in rapporto a fattori quali l'effettiva continuità di una domanda proveniente dal territorio per i beni ed i servizi offerti dalla cooperativa, la capacità delle ex corsiste EUTERPE di far fronte alle successive commesse in termini di qualità e di competitività, la loro capacità di "sopravvivere" all'impatto col mercato una volta esauritasi la fase di "accompagnamento" in cui l'azione di tutoring esercitata dall'Istituto "De Pace" fa ancora sentire i suoi effetti positivi ma, allo stesso tempo, attutisce le difficoltà che ogni nuova impresa inevitabilmente incontra nell'impatto con le logiche del mercato aperto.
Come si è già affermato trattando della distinzione tra valutazione conclusiva e valutazione ex-post, l'analisi degli effetti impone la necessità di prevedere un periodo sufficientemente lungo per poterne cogliere la reale incidenza, benché essi abbiano già cominciato a manifestarsi in un arco di tempo relativamente breve. Valutare gli effetti in un periodo temporale più lungo consentirebbe di meglio individuare le tendenze verso la stabilità/instabilità dell'inserimento nel mercato del lavoro dei soggetti beneficiari dell'intervento formativo EUTERPE. Lo scopo dell'analisi degli itinerari socio-professionali seguiti dai beneficiari, considerando un intervallo di rilevazione più lungo, sarà quello di verificare l'efficacia delle azioni, nel tempo, anche in relazione alle altre variabili che influenzano i percorsi professionali. 

Da questo punto di vista, l'efficacia complessiva del Progetto EUTERPE può essere sintetizzata in questo quadro finale:

a) Corsiste selezionate: 20.

b) Corsiste che hanno completato la formazione: 13, pari al 65% della voce a).

c) Corsiste che hanno costituito la cooperativa: 12, pari al 60% della voce a).

d) Coerenza tra formazione ed attività imprenditoriale svolta dalla cooperativa: ottimale.

Gli obiettivi ed i risultati attesi del progetto, così come sono stati definiti ai punti 6.2.1, 6.2.2 e 6.2.3 del formulario di presentazione del Progetto EUTERPE, possono dirsi raggiunti. Nella sua globalità, la realizzazione delle azioni previste ha conseguito buoni livelli di efficienza nell'allocazione delle risorse, e di efficacia rispetto al gruppo di destinatari ed ai loro bisogni.


Riferimenti bibliografici citati:

- P. Campostrini, "Disegni sperimentali, quasi sperimentali e non sperimentali per la valutazione delle politiche sociali", in G. Bertin, Valutazione e sapere sociologico, Milano, Franco Angeli, 1995, pp. 279-299.

- D. Lipari, Progettazione e valutazione nei processi formativi, Roma, Lavoro, 1995.

- C. Bucciarelli, "Quali criteri di valutazione per i processi mirati all'utente? " in Osservatorio ISFOL, n. 2/3, marzo/aprile 1990, pp. 55-58.

- C. Bezzi, M. Palumbo, Strategie di valutazione, Perugia, Gramma, 1998. 



Il gruppo di valutazione

Prof. Luigi Spedicato

Dr.ssa Vincenza De Donno